Immagina che, la tua azienda, la tua creatura, a causa della crisi economica tutt’ora dirompente sia andata in crisi.

Che i clienti non paghino e che le Banche ti abbiano chiuso i crediti (a volte i conti).
Di fronte a te, si erge nefasta la figura del fallimento.   

Questo ti spaventa, non ti permette di dormire la notte e, ahimè, le ulcere si fanno sentire!!
Allora è bene che tu conosca cosa eventualmente dovrai affrontare e cosa potrebbe comportare per te.
Perché un’azienda fallisca, occorre che ne abbia i presupposti.Fallimento-IpseStudio1
Essi sono rappresentati dal dissesto economico/finanziario, che ha portato a non pagare fornitori, lo Stato e le maestranze.
Ecco che i tuoi creditori dopo averti incalzato con decreti ingiuntivi, pignoramenti e quant’altro, si rivolgono al Tribunale Fallimentare e
presentano istanza di fallimento.

Cosa capiterà di qui in avanti?

Se sussistono le condizioni, l’azienda verrà dichiarata fallita.
Se sei amministratore di una società di capitale, per intenderci di una Srl o Srls, ed hai operato sempre bene e nell’interesse dell’azienda,
se nel periodo di grave crisi hai rispettato alcune ferree regole dettate dal Codice Civile, corri alcun rischio.
In questo caso sarà solamente l’azienda a rispondere dei debiti, con il suo capitale e quanto di attivo ancora recuperabile.
In caso contrario, purtroppo potrai essere perseguito sia finanziariamente che penalmente.

Nelle società di persone, che formalmente sono tre :
– S.s. o società semplice
– S.n.c. o società in nome collettivo (dove i soci rispondono tutti illimitatamente)
– S.a.s o società in accomandita semplice, anche se caratterizzate da due tipi di soci gli accomandatari (i soci amministratori che rispondono in solido ed illimitatamente) e gli accomandanti

invece sono guai diffusi perché i soci, quasi sempre, ne rispondono tutti in solido ed illimitatamente.

Cosa puoi fare per aiutare te stesso se ti trovassi in una situazione simile?

Prima di tutto non preoccuparti e non perdere la calma!

Fallimento-IpseStudio2Sicuramente sei un impreditore avveduto ed hai capito in tempo che la tua azienda iniziava ad avere problemi seri, quindi:

  • verifica che la contabilità sia in ordine, perfettamente tenuta e reperibile facilmente
  • verifica che le rimanenze di magazzino corrispondano a quanto dichiarato in bilancio
  • predi tempo con i fornitori, senza urtarti con loro e non procedere a pagamenti avventati
  • evita di effettuare prelievio ricevere emolumenti a te diretti dall’azienda.

Interpella il tuo commercialista o, meglio, un consulente aziendale e fai fare una verifica dello stato di fatto della tua azienda. Decidi se entrare in un periodo di liquidazione o presentare, come si dice in gergo, ‘i libri in tribunale’. Ricordati che è sempre meglio chiedere il fallimento in proprio, piuttosto che sia un creditore a farlo!

Se i conteggi presuppongono la possibilità di entrare in liquidazione volontaria, inizierai la procedura. In questo momento dovrai decidere se essere tu il liquidatore ed assumerti tutti i rischi derivanti da questo forzoso incarico oppure se domandare a qualcuno esperto di esserlo al tuo posto.

Il liquidatore condividerà con te una relazione sullo stato di fatto dell’azienda al momento dell’assunzione dell’incarico e da lì in poi non dovrai più preoccuparti.

Attenzione: il liquidatore si auto-remunera con i beni della società e a te personalemente non costa nulla!! in poche parole, se riesce con i conteggi a far uscire anche il suo compenso bene, altrimenti si dovrà accontentare e tu non dovrai sborsare un euro.

Tieni anche presente che il liquidatore non può fare il furbetto perchè ne risponde sia civilmente che penalmente  e sarà, in caso di fallimento, ascoltato dal Curatore fallimentare dovendo, al posto tuo collaborare con lui.

Se credi di non riuscire a proseguire nella tua attività perchè sei troppo indebitato e vuoi attivare una procedura di fallimento … contattaci e richiedi la tua consulenza GRATUITA compilando il FORM QUI SOTTO

 

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